Oh Helios che permetti tu la vita
in Terra e venerato dio del Sole
io sfido tua fierezza falsa ardita
ché creatura conosco come dea sì
più bella e luminosa tanto ambita.
Lucenti occhi ammalianti seducente
sorriso in d’ella viso è con colori
dipinto chè alla Venere dolente
invidia arreca sposa ora pretesa
dal Padre degli dei invano esigente.
Può tuo dio incantare capo e petto
e l’anima osservante poi condurre
sull’Olimpo lì in cima non protetto?
Taci Helios maestoso s’erge spinto
al confine varcato Sole eletto.
© Vittorio Tatti
Per piacermi, mi piace … Ma mi sa che la devo leggere diverse volte per capirne appieno il senso. Poi cosa rappresenti lo sa solo l’autore, come è giusto che sia …
In effetti il senso non è immediato, e pure a rileggerla potrebbe sembrare inutilmente contorto.
Ma le parole sono uscite così e così le ho riportate.
Come è giusto che sia … Sta poi al lettore impegnarsi sul testo, se vuole … 🙂 …
Comunque il sole c’è sempre, poi che non si possa raggiungere, pazienza, ma almeno c’è. Ogni scritto viene sempre interpretato, ed è bello vederci quello che si vuole, indipendentemente da cosa significhi effettivamente (lo sa solo l’autore). Come per le canzoni …
Sì, alla fine non è che tutto vada spiegato lettera per lettera.
Confesso, mi hai gradatamente sorpresa, (faccina)… 🙏😊
Gradatamente è già qualcosa.
Ma perché hai scritto “faccina” visto che poi l’hai anche messa?
Risponde ironicamente in modalità “aviso “, considerando uno dei tuoi post precedenti sui blog. Tra l’altro ho riferito una domanda di pura curiosità a te e non hai risposto.
Quando?
Dove?
Tre giorni fa, non vorrei sbagliare il titolo: “Fauna blogostera” 😉
Ah sì, ricordo.
Però ho risposto.
Non ti è arrivata la notifica?
Almeno io non l’ho vista