Canto misterioso

Fatale caos nel cuor mio
manifesta incertezza di debole amore
afflitto nel tempo senz’avvenire.

Senza lacrime in un muto dolore
agognai sorrisi e carezze
cercando facile lode e fragile attenzione.

Vagando da un porto all’altro
che di nodi nemmeno avevo esperienza
mi credevo ammiraglio di sentimenti.

Mutevoli battiti senza rotta
l’ago della bussola diniego al Nord
la nave condusse alla deriva.

Di Ulisse ricordai l’impiccio
quando udii tentazione d’udito
e ad esso abbandonai mia fierezza.

Canto misterioso di sirena angosciata
di tal melodia tentai di appropriarmi
ma in schiuma di mare essa svanì.

Tristezza dilagò in me e nel gorgo
non di mare ma d’amore
finii risucchiato ma non affogato.

Nell’isola del passato approdai
ma deserta di ospitalità mancai
di trovare conforto e calore.

Distante scialuppa vidi vagare
nel lontano orizzonte di mare
e di simbolo spento vulcano.

Di nuotare avevo paura per troppo dolore
ma dal ritrovato canto rapito il mio cuore
decise di navigare in quel mare d’amore.

© Vittorio Tatti

14 pensieri su “Canto misterioso

  1. Mai scrivo di una poesia ch’è bella, scrivo invece ciò che mi lascia dentro…Qui il sole picchia, abito nella zona più calda della Sicilia… L’ Estate inizia presto e finisce tardi ed io non sopporto il caldo,. potrei vivere ai poli,ma mai in zone desertiche calde…👍🍀

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