Fatale (parte 9 di 9+1)

Questo racconto è molto liberamente tratto dalla mia recente esperienza con la Musa; molto liberamente significa che è inventato al 90% e che rappresenta unicamente il mio punto di vista. Qualche paragrafo conterrà materiale VM18.

Parte 1 di 9+1
Parte 2 di 9+1
Parte 3 di 9+1
Parte 4 di 9+1
Parte 5 di 9+1
Parte 6 di 9+1
Parte 7 di 9+1
Parte 8 di 9+1

Attenzione: in precedenza avevo erroneamente calcolato 10+1 capitoli invece di 9+1 capitoli.

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Furono mesi all’insegna della spensieratezza e della gioia. Eravamo ufficialmente una coppia anche nella blogosfera e nei social network. Non avevamo bisogno di nasconderci da niente e da nessuno. Ne andavamo fieri, per quanto l’opinione degli altri non ci importasse minimamente.
Pur mantenendo intatte le nostre peculiari personalità, le parole che componevano le mie poesie e i tuoi aforismi si era tinte con i rossi colori della passione. “Alberga in me la paura di perderti/ ma quando non ti vedrò chiamami per nome/ ché solo la mia musa può pronunciarlo/ e allora saprò dove dirigermi per ritrovarti”. “Cos’è l’amore? L’unica alchimia che scaturisce anche in assenza di ricetta”.
E tutte quelle frasi che, lette da fuori, paiono scemenze adolescenziali senza velleità artistiche, ma per noi erano linfa vitale. Banalità che, dette dalla e alla persona amata, assumevano sfumature idilliache e caleidoscopiche,
E poi giunse l’immancabile momento di turbamenti, di dubbi, di ansie, di sospetti, di gelosie. Come la blogger troppo espansiva che commentava sul mio blog, o il tipo che su Instabook ti mandava foto sconce.
Io e te che esercitavamo pubblicamente il nostro inalienabile diritto di sentirci felici e innamorati, e gli altri che provavano a minare la stabilità di un rapporto fragile di suo a causa della distanza e dei rispettivi impegni lavorativi. Noi contro il mondo, sia quello virtuale sia quello reale.
Eppure abbiamo resistito a tutto, insieme. E ora eccoci qui, a condividere ogni aspetto di due vite una volta troppo individuali e solitarie. Non più io e te, ma noi.

Rebecca, quello che hai letto è il racconto immaginario della nostra vita futura, scritto di getto pur avendoti vista poche volte nella blogosfera. Eppure a me sono bastate per capire che ti amo. Prendimi pure per un sognatore, per un illuso, per uno sfrontato o per un imbecille. Ti chiedo solo la possibilità di contemplare, e non di escludere, che le cose tra noi due possano evolvere così come te le ho narrate, o in maniera simile. Questo racconto è il parto della mia fantasia, ma pur sempre una strada percorribile se tu mi darai l’opportunità di dimostrarti che, per me, non esiste persona al mondo più importante della mia musa: tu. E non esisterà persona al mondo più felice di me se tu risponderai positivamente alla mia proposta di conoscerci meglio, di approfondire la reciproca conoscenza, di provare a costruire insieme una relazione d’amore chiamata PER SEMPRE INSIEME.

FINE [continua con una parte aggiuntiva]

© Vittorio Tatti

5 pensieri su “Fatale (parte 9 di 9+1)

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