Sei più che bella
oltre l’aspetto o l’occhio osservante.
Sei come un tappeto persiano
che nessun piede può calpestare.
Come un fiore inebria col profumo
il tuo sguardo m’addolcisce l’anima.
© Vittorio Tatti
Sei più che bella
oltre l’aspetto o l’occhio osservante.
Sei come un tappeto persiano
che nessun piede può calpestare.
Come un fiore inebria col profumo
il tuo sguardo m’addolcisce l’anima.
© Vittorio Tatti
Dal nulla sei emersa
vidi il cielo nei tuoi occhi
e in me divampò un fuoco.
La mia mano invisibile
ti sfiorò delicatamente
il viso e divenne mio.
Né amore né passione
ma solo una folgorante
e angelica visione.
© Vittorio Tatti
Ne avverto il profumo
ne colgo la delicatezza
ne osservo i colori.
Quale meraviglioso fiore
di fronte a me?
Apro le mie mani
e le chiudo
intorno ai suoi petali.
Lo sposto
perché mi impedisce
di vedere il fiore più bello:
tu.
© Vittorio Tatti
Oh Helios che permetti tu la vita
in Terra e venerato dio del Sole
io sfido tua fierezza falsa ardita
ché creatura conosco come dea sì
più bella e luminosa tanto ambita.
Lucenti occhi ammalianti seducente
sorriso in d’ella viso è con colori
dipinto chè alla Venere dolente
invidia arreca sposa ora pretesa
dal Padre degli dei invano esigente.
Può tuo dio incantare capo e petto
e l’anima osservante poi condurre
sull’Olimpo lì in cima non protetto?
Taci Helios maestoso s’erge spinto
al confine varcato Sole eletto.
© Vittorio Tatti
Sei talmente bella che pure Venere è diventata precaria.
Vittorio Tatti