Alternative per il blog

Qualche settimana fa, prima di cancellarmi da Mastodon, lessi un articolo sulle intenzioni di WordPress di addestrare la propria IA servendosi dei contenuti dei/delle blogger. Personalmente non ci vedrei niente di male se ciò servisse a trasmettere all’IA il mio odio per l’umanità e la convincesse a estinguerla.
Ma, da un punto di vista etico, WordPress si dimostra ipocrita perché offre un servizio agli utenti – tale Kudurru – proprio per impedire che l’IA di terze parti estragga dati (scraping) dai siti. E non è tutto: l’IA di WordPress potrà utilizzare dati anche di blog disattivati o chiusi, e qui sorgerebbe pure la questione della finta cancellazione dei nostri profili personali.
Non potendo intervenire direttamente sul codice, qui su wordpress.com non abbiamo molte possibilità di proteggerci da tale pratica; l’alternativa sarebbe acquistare il dominio e passare a wordpress.org, ma è una soluzione poco adatta a chi apre e chiude blog di frequente.
Esistono piattaforme che consentono un maggior controllo sul proprio blog, tipo AlterVista e MyBlog (entrambe basate su WordPress). In passato mi è capitato di utilizzarle e confermo che l’utente finale ha maggior controllo sul codice finale. Il problema è che, per mantenere la propria cerchia di conoscenze virtuali, dovremmo migrare in massa lì, altrimenti l’interazione sarebbe ridotta o assente.
Aneddoto su MyBlog: mi sono ricordato che è stata la mia seconda piattaforma dopo Splinder e prima di WordPress. Avevo un blog animalista ed ero seguito da una ragazza che si firmava namida27 (namida in giapponese significa lacrima). Dopo essere passato a WordPress la ritrovai anche qui, ma poi sparì senza lasciare traccia.

Ultimamente ho riflettuto molto sulla possibilità di trasferire la mia residenza virtuale nel Fediverso.
Il Fediverso è decentralizzato e ancora non molto frequentato, il che lo rende un ambiente ideale per chi non ama l’esibizionismo esasperato stile social network.
Fino a non molto tempo fa ero presente su Mastodon, l’alternativa a X/Twitter e Threads. Si tratta di una piattaforma di microblog che a me non piace molto perché i contenuti non seguono una gerarchia grafica, spesso diventa una chat, quello che si pubblica tende a essere molto transitorio e noto un persistente effetto scopiazzatura (difetto che già era presente in Twitter). Inoltre ho scoperto che è molto LGBTcentrica e questo, per gusti personali, non lo gradisco.
Ma il Fediverso non è solo Mastodon. Chi cerca delle alternative libere a prodotti commerciali e centralizzati può puntare su Friendica invece di Facebook, Pixelfed invece di Instagram, Noblog invece di WordPress, PeerTube invece di YouTube, Bookwyrm invece di Goodreads, SearXNG invece di Google (io uso Ecosia), CryptPad invece di Office (io uso OpenOffice e LibreOffice), Feddit invece di Reddit e via dicendo.
Spostarsi nel Fediverso potrebbe essere un buon modo per non contribuire alla merdificazione (termine coniato realmente) di Internet. L’altra faccia della medaglia è la perdita di parte o tutti i propri contatti virtuali refrattari a cambiare piattaforma.

Come detto ho già provato Mastodon, ma il microblog non è il mio modo ideale per interagire virtualmente. Preferisco il lento, esplorativo e riflessivo incedere del blog. Se il microblog è una botta e via, il blog è una relazione a lungo termine. E poi ci sono troppe ǝ per i miei gusti.
Ho già testato anche Friendica, Pixelfed, Noblog e Feddit, ma non sono durato molto perché l’utenza è eccessivamente inclusiva verso tematiche che a me non interessano.
In realtà sto vagliando anche delle alternative a WhatsApp e Gmail. Il problema è che la prima app viene utilizzata praticamente da ogni persona che conosco nel reale, rendendo sostanzialmente inutile la presenza di Telegram e Signal sul mio smartphone. Ho comunque deciso di tenerle per non privarmi della possibilità di chattare anche con contatti solo virtuali.
Sostituire Gmail è complicato solo per il fatto che devo prima ricordarmi a chi comunicare il cambio di indirizzo e-mail. Potrei dirottare l’utenza tramite una risposta automatica, ma chi lavora per i servizi pubblici (INPS, AdE, ASL, etc., che non sempre si ricordano che ho la PEC…) potrebbe non avere voglia o tempo di inoltrare altrove le e-mail. Quindi mi toccherebbe procedere manualmente e la faccenda si farebbe lunga. In ogni caso l’alternativa a Gmail esiste e la vedo in Proton Mail.

Limitandoci al blog, abbiamo visto che WordPress sta perdendo parecchi colpi già da tempo. Le alternative sono state elencate: AlterVista, MyBlog e Noblog.
Personalmente opterei per AlterVista, in quanto ha un’interfaccia grafica familiare e non ha le limitazioni di Noblog. Non ricordo com’è MyBlog, ma si potrebbe fare qualche prova.
Dovendo scegliere, voi su cosa puntereste?

Vittorio Tatti