Il peso del silenzio

Da le calde tu’ labbra esigo bacio
Ch’in cor mio si spande come fiele
Vision di te che m’avvolgi in lacio
Donando fera lo tu’ dolce miele

Sii per un’ora notturna la mi’ dama
Sii mi’ linfa vitale e provocante musa
Ch’il mi’ corpo tu’ corpo per sé brama
E lo tocco di tu’ labbra mi’ pelle brusa

Impera lo tu’ sguardo in mi’ mente
Che bramo ahimè con vana forza
Letal e dolce in misura egual possente
M’assale e tange lo patir rinforza

Muliebre amante lo tu’ cor vorrei fosse mio
E scia lagrimosa e lo lucente sorriso
Tutta mi’ ti vorrei in cordial disio
M’amor per me non v’è in tu’ lindo viso

© Vittorio Tatti

10 pensieri su “Il peso del silenzio

  1. Se tu avessi fatto due quartine e due terzine avresti fatto un sonetto stile dolce stil novo in volgare fiorentino. Non è semplice scrivere una poesia così.

  2. Già che la poesia è un’ arte difficile per le caratteristiche che ogni poeta usa nel suo curriculum di scrittura nelle varie fasi della sua esistenza ; mi accorgo leggendo che pochi riuscirebbero a trovare la lettura soffice e scorrevole scrivendo come hai scelto anche se c’è una ricerca raffinata di poetica e stile… Sentire il peso del silenzio è traumatizzata e avvilente quando si ama e si vorrebbe fare arrivare tutto quello che il cuore è capace di far arrivare anche perché spesso le parole mancano e la magia è sentirle dentro …

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